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prima al Stato di Fiorenza era necessario per l’ordinario far qualche provisione de grani; ma ora, con l’abbondanza del Sanese, averanno da suplir per tutto e da darne eziandio le tratte a’forestieri : perché si suol dire che le marine di Siena, il pian di Pisa, il contado d’Arezzo e la vai d’Arno daria il vivere a meza Italia; il che si aggionge, per dir tutte le comoditá di questi doi Stati. Avendo descritti quelli particolari, che mi sono parsi degni e necessari, dello Stato di Fiorenza e di quello di Siena, con quella maggior brevitá che m’è stata possibile, io vengo ora a parlare del prencipe, e mi forzarò di essere medesimamente brevissimo. E dico che di questi doi bellissimi Stati ne è padrone, prencipe, signore e duca Cosimo de’ Medici, che da una vita privata, da una poca fortuna e da una tenue facoltá (che non teneva piú di 700 in 800 ducati d’entrata, tutta posta in litigi e garbugli), ed in poca grazia del duca Alessandro suo prencipe (non li parendo giovane di riuscita, per non frequentar la corte, ma stando sempre in villa, dilettandosi d’uccellare e di pescare, ed in questo consumando tutto il tempo), non pensando a nessuna grandezza, standosi solamente sotto la tutella della madre, povera e sconsolata vedova, fu dalla sua buona sorte e miglior fortuna (seguito il caso miserabile dell’assassinamento del duca Alessandro, ucciso da uno delli piú intimi per mettere la patria in libertá) chiamato al principato. Ed il caso fu questo: che, scopertasi la morte del duca e publicatasi pertutto, essendo prima provisto che non seguisse tumulto nella cittá, si ridussero li Quarantotto del supremo Consiglio (fatto dall’imperatore Carlo V, tutti della fazion de’ Medici, accioché insieme con Alessandro, gridato duca della republica, governassero il Stato) e, fra loro pensando al solo servizio dell’imperatore e di conservagli il Stato alla divozion sua, fu proposto di fare governatore del Stato il cardinale illustrissimo Cibo, che allora si ritrovava in Fiorenza, perfino che Cesare, inteso ogni successo, si risolvesse a far quello che poi gli paresse; ma questo partito non fu preso. Fu poi proposto a far capo della republica un figliolo naturale del