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Ili RELAZIONE DI MESSER VINCENZO FEDELI SEGRETARIO DELL’ ILLUSTRISSIMA SIGNORIA DI VENEZIA TORNATO DAL DUCA DI FlORENZA NEL 1 561 Il parlar delle cose di Stato ed il riferir alla presenzia della Serenitá Vostra fu sempre riservato alli miei eccellentissimi senatori ed alli suoi durissimi rapresentanti, che ritorneno dalle espedizioni a loro commesse, li quali invero e con auttoritá e con dignitá e con suprema eloquenza trattano ed esponeno le materie, con satisfar compitamente al supremo giudicio della Serenitá Vostra. E però a me, sua creatura-ed umil servitor suo, non dovria toccar di occupare, né oggi né mai, né questo luogo né questo tempo, per impedir la Serenitá Vostra, che tiene sempre l’animo vólto a cose di maggior importanza; percioché vera cosa è che io non potria corrisponder né al debito mio né alla espettazione sua, per esser questo un peso insopportabile alle mie spalle e per non esser io atto né assuefatto a simil imprese : oltra che, è chiarissimo che io non so se mi potesse dire cosa nuova, avendo la Serenitá Vostra la vera intelligenza di tutte le cose. Ma, essendo io il primo che sii stato e ritornato d’ordine suo dal duca di Fiorenza e per esser le relazioni de’ principi, de’ governi e de’ maneggi di Stato, per antico e laudabil