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medesimo; con la qual maniera verrá Sua Santitá ad essere maggiormente sicura che, dopo la mia vita, questo Stato ritorni senza veruno interponimento e ricada in man sua, liberando me da questi oblighi e vincoli de’giuramenti, che non saranno piú necessari, atteso che il governatore, che deputará il papa, potrá farlo da se stesso, lasciando a queste mie ultime ore spazio di pensare alla morte e di prepararmi a riceverla come si conviene, giaché conosco d’averla molto vicina. E, sebene piú contento troverei in andarmene di qua e lasciare a Sua Beatitudine libera la potestá d’ogni cosa, conosco nondimeno che le mie infermitá non lo permettono, né saprei dove ritirarmi se non a Venezia, dove, per l’antica servitú di questa casa con quei signori, non sarei forse mal veduto. Tuttavia bisogna far quello che si può e accomodarsi ai tempi e alle disgrazie, per terminarle con minore affanno che sii possibile. E forse queste mie proposte, che sono, a dire il vero, di dura digestione, poste in pratica, non saranno cosí moleste come appareno nel discorso; perché infine io non sono piú quello che era, né devo desiderare altro che quiete a questi popoli e a me medesimo, e le cose fatte di tal natura, che forse questa del governatore ecclesiastico sará minore dell’altre, o almeno mi liberará da’ fastidi e dalla captivitá, nella quale mi hanno posto i negozi passati. Si che dicami pure Vostra Signoria il suo parere, ché il mio pensiero è quello che le ho detto. — Rispose Donato: essere gran risoluzione voler morire suddito, essendo nato prencipe; la nuova luce dover offuscare la presente ed alienare l’animo de’ sudditi, proponendo loro altro governo; non avere il governatore ecclesiastico a dipendere da altri che dal papa, che lo mandará; repentina mutazione portar seco molti disordini e nuove forme; troppo cara ai popoli la sola speranza del rifugio a Sua Altezza ne’ loro bisogni; questa con ministro di tanta qualitá restarebbe i mpedita; altro non volere dire un prelato che governi, se non tórre le insegne e la potestá e consigliarla al successore; che sarebbe forse meglio di levare via quell’obligo di reiterare giuramenti e acquietarsi senza far risoluzione cosí grande e violenta.