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cozzare, dove tanto era dispari la fortuna, e cosí negletta dai principi italiani la concordia, che è quella misura che fa regnare Che da nessuno mai né consiglio, né aiuto, né consolazione aveva ricevuto che si confacesse a’ suoi bisogni, poiché dell» spagnoli, a’ quali stava raccomandato, parlava assai piú liberamente e conosceva inutile la loro protezione, e se ne mostrava pessimamente sodisfatto; mentre per li sopradetti atti fatti dal duca, parendo sedato l’animo del pontefice ed assicurato che non potesse seguire novitá, camminavano le cose con quiete, quanto al negozio, ma non quanto all’anni, stando per tutti i luoghi della Chiesa, confinanti a quello d’Urbino, milizie ed armi e capi da guerra molto pronti a prendere il possesso, se il duca fosse mancato di vita, e a prevenire le machinazioni, se ve ne fossero state; non prevedendosi dagli uomini che Dio aveva ordinato che, senza accendere una miccia, si riunisse allo Stato ecclesiastico questo del duca, con somma pace e gloria di chi doveva esser padrone dell’uno e dell’altro. Cosí negli occhi de’ mortali piú spaventano, che offendono, i timori dei mali. Si visse dunque, quanto al negozio con Roma, con molta tranquillitá, e Sua Altezza aveva giá spedito a quella corte per suo residente, in luogo del Mamiani, che mori nel principio del suo servire, Orazio Albani, gentiluomo d’Urbino, soggetto di singoiar bontá e di molta virtú. Ed il duca stava implicato nelle cose familiari ed in quelle del governo dello Stato, riconoscendo in tutte poca fortuna e molti disordini, quando il granduca ricercò che se gli dessero le scritture attinenti all’ereditá della pupilla, e deputò a rivederle il cavalier Cidi ed il dottor Vettori; i quali, andati poi a Roma, si misero a discutere con i ministri pontifici qual fosse la porzione de’ beni allodiali, per distinguerla dalli feudali, ed assodare fra le parti sicurezza di pace e di buona amicizia; che, per tanto meglio accertarla, fece il duca un mandato generale e pienipotente al granduca e totalmente si rimesse nelle sue mani, lasciando che i di lui ministri disponessero d’ogni cosa come loro piaceva, senza volerne sapere né intendere particolare alcuno, come in materia tanto gelosa era sommamente necessario. E si conobbe dall’evento