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Sua Santitá ad avere l’occhio a quel posto e custodirlo molto tiene. Onde, non essendogli consignato, converebbe armarsi e tenere milizie a’ confini, come giá aveva dato ordine che se ne mandassero a Rimeni ed a Cittá di Castello, né cesserebbe ad ogni diligenza, perché tutti conoscessero che i pensieri maggiori del suo pontificato erano drizzati a reunire alla santa Sede, senza perdita di un palmo di terra, quello che la caducitá delli Stati di Sua Altezza e rinviolabili ragioni della Chiesa gli concedevano. Si affaticò Pavoni con la dolcezza e con i timori, ed offerse al duca ogni altra sodisfazione e contento che sapesse desiderare; ma lo trovò cosí fermo a non cedere, se non con la morte, quella che dominar poteva vivendo, che con risentite parole rispose sentire piú grave questa dimanda che non li pesava l’estinzione della sua casa, poiché il fine di essa veniva da Dio e da disordini altrui, ma la richiesta del pontefice feriva la sua fede e metteva in dubio quello che era chiaro e indubitabile, né poteva mutarsi, se non col fine dei suoi giorni. I quali non potendo per tante angustie esser molti, supplicava la Santitá Sua aspettarne il termine, perché allora senza alcun impedimento verrebbe al possesso d’ogni cosa; e che, per assicurarla che cosí seguisse, spedirebbe quella notte il piú fedel servitore che avesse con 100 moschettieri a custodire con ogni vigilanza e fede quella fortezza, che cagionava le gelosie. Le quali in effetto erano considerabili, perché San Leo (luogo fortissimo per natura e per arte, che guardar si può con pochi, né si potrebbe espugnar da molti, che giace in testa a Rimeni, che con poco camino può impedire il passo, scorrere in ogni lato, darsi mano con la Toscana, e perturbare la Marca e la Romagna) risede capo della provincia di Montefeltro, sopra la quale pretende l’imperatore, e fu dalla repubblica fiorentina rilasciato a Francesco Maria I della Rovere per debiti, che facilmente e volentieri si potrebbono pagare per ricuperarlo.

Ributtato dunque Pavoni dalla sua dimanda, si ristrinse a pregare il duca che volesse con lettera di suo pugno assicurare il papa che quello, che possedeva, il riconosceva da santa