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chiamato a quella dignitá, perché sotto il suo nome e per sue diligenze s’aggiungesse con somma felicitá a Santa Chiesa Stato cosi importante, come quello che oggidí le unisce tutti gli altri che possedeva prima.

Né fu appena posto in sedia Urbano, che nacquero fra lui e il duca varie negoziazioni non meno importanti che spinose, e si travagliò quasi due anni continui senza trovare mai aggiustamento, che rassodasse la commune quiete, intorbidata sempre da nuovi sospetti e gelosie; delle quali la piú fastidiosa era il vedere la bambina di casa Della Rovere entrata in casa maggiore e potente, e che sopra qualche parte dello Stato accennava pretensione e dissegno. Deputò il duca per suo agente in Roma Angelo Mamiani, fratello del sopranominato conte Francesco Maria; ed intanto il Cardinal F’arnese, come parente del duca, aveva d’ordine suo notificato al pontefice il parentato con il granduca, e lo aveva fatto cosí all’improvviso, che il papa, soprafatto da cosa che non aspettava, rispose con alterazione, dimandando s’era totalmente stabilito e come s’era potuto concluderlo senza prima parteciparlo alla Santitá Sua: non perché volesse, come disse, disturbarlo, ma per serbare seco quell’amorevole rispetto, che fatto avevano gli antecessori di Sua Altezza, la quale nella sua cadente etá e nella caducitá dello Stato non averebbe forsi fatto cosa lontana dalla sua prudenza, se ’l frapponer tempo non avesse differito conclusione che sommamente bramava. Non doveva però picciol favilla de’ maggiori sospetti terminar cosí dolcemente, né con sole parole; anzi, essendo in quest’istesso tempo arrivato a Castel Durante il conte Francesco Gambara, ambasciator dell’imperatore, per condolersi con Sua Altezza della morte del figliolo, portò seco negozio grande e offerta generosa e magnanima, se l’avesse accompagnata con ragioni o fomentata con le forze necessarie. Disse questo cavaliere al duca che la Maestá cesarea lo mandava a consolare Sua Altezza e ad offerirle per l’erede sua l’investitura del Montefeltro, antico feudo imperiale, del quale agl’imperatori toccava il disporne mancando i successivi di casa Feltria, perché que’ Della Rovere investiti furono nella casa Feltresca da Federico, ultimo di essa-