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ultimamente al duca suo padre da scontarse in tante tratte, e messer Lucio Baldassini, agente delli clarissimi signori alle biave in Sinigaglia, ne ha fatto compreda di buona summa per ordine di Sue Signorie clarissime; e questo non è manco utile che fidel e devoto servitor della Sublimitá Vostra. Altri commodi ella non può ricever da questo Stado, mentre che ’l duca sia al servizio d’altri principi.

Il particolare, che tocca a la Serenitá Vostra sola, è che si può cavar da quel Stado molto facilmente 8000 fanti, e sariano tutte buonissime genti, il passaggio delle quali non s’avaria da ricercar né al pontefice né ad altri potentadi, perché, imbarcandosi a Sinigaglia o Pesaro, si può fargli arrivare dove torna meglio. Ha la Sublimitá Vostra li condenati alla galea da quel Stado, ma, oltra questi, in occasion di guerra e di bisogno, si potria sperar di averne qualche numero di buona voglia, parte aletati dal premio, parte da la persuasion del duca; ma per lo vero, si come quelle genti sono buonissime alla guerra, cosí non sono molto atte alla marinarezza.

Quanto alle dependenze che abbi questo signor con altri potentadi, dirò prima che, essendosi il duca Guido Ubaldo licenziato dal servizio della Sublimitá Vostra, s’accostò, piú per ambizione che perché gli tornasse conto di farlo, al re catolico, dal qual fu immediate onorato dell’ordine del toson, che è grado onoratissimo appresso il re, ma di niuna utilitá; e alquanto tempo dopo fu condotto al servizio di Sua Maestá con queste condizioni: che avesse di piato ogni anno 12.000 scudi, una compagnia di gente d’arme nel regno di Napoli, una di leggeri nel proprio Stado del duca e alquante lanze spezzade, con obligo di non valersi con Sua Eccellenza in persona, se non con grado e con titolo di generai.

Con questa condotta è continuato il duca fino all’ultimo della sua vita; e, perché alli pagamenti della provision, lanze spezzade e leggeri, non v’era assegnamento particolare dove si avesse a tragger il denaro, avenne che in poco tempo Sua Eccellenza andò creditrice d’una grossa summa, e allora si risolse di mandar il principe suo figliuol alla corte di Spagna e per