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altri sono assai tenui, e cosí li benefici ed abbazie. Ma di questi beni Sua Eccellenza non ne cava altro utile che quello che li può venire per la tratta de’ grani che escono dallo Stado per terre aliene.

De’ particolari non è alcuno, o pochissimi, che abbino piú di 3000 scudi d’entrata de’ beni posti ne lo Stado, ma quelli di mezzana condizion sono molti, cioè di 300 over 400 scudi d’entrata. Mercanti sono pochi, e questi per lo piú forestieri. Essendo adunque tale lo Stado e li sudditi, il patron di esso non può esser molto ricco.

Fino l’anno del pontificato di Pio IV, di felice memoria, il duca Guido Ubaldo non avea d’entrata piú di 40.000 scudi, e, per esser lo Stado feudo de la Chiesa, non poteva Sua Eccellenza accrescere l’entrate senza espressa concessione del pontefice. E, se ben per inanzi lo tentasse piú volte da diversi pontefici, era sempre stato indarno; eccetto da questo pontefice Pio IV, con occasion del parentado de la sua prima figliuola nel conte Federico Boromeo, nepote di Sua Santitá, ottene una concessione di poter alterar le gravezze, secondo il bisogno e l’occasione, a suo piacere. Incominciò Sua Eccellenza ad esercitarla ed accrescer l’entrate, le quali a la sua morte ascendevano, come m’è stato affermato, a 80.000 scudi d’entrata. Ora le cose sono ridotte in altri termini, perché, abbattute quelle cinque gabelle, levate dal duca a tutto lo Stado, e alcune altre diminuzioni per particolar grazie fatte alle cittá, resta Sua Eccellenza in 60.000 scudi d’entrata incirca. Il nervo e fondamento di queste entrate è nella cittá di Sinigaglia, per occasion delle tratte; e rende questa cittá intorno 20.000 scudi. Il dacio del sai di tutto lo Stado importa 10.000; il resto si cava da diversi daci e imposizioni ordinarie, che per essere in molte partide e di picciol summa, per non attediare altrimenti la Serenitá Vostra e le Signorie Vostre eccellentissime, non le raccontarò.

La spesa veramente non solo va del pari con l’entrada, ma l’avanza, perché, oltra le spese ordinarie, che sono assai grosse, vi sono le estraordinarie, massime lo spesar e alloggiar forestieri, in che usa il duca molta cortesia, di modo che si può