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l’amore dei sudditi per i duchi, ed è sta’ tenuto sempre che dominassero quel paese con grandissima sodisfazione e contento di tutti. Ma tre anni fa ha inteso la Sublimitá Vostra la solevazione d’Urbino per cagione delle nòve ed insopportabili gravezze e imposizioni che erano state messe dal duca morto, il quale, non per difender lo Stado, né per occasion bisognosa, ma piú tosto per spendere in cose poco necessarie, meteva ogni studio, ogni pensier in trovar nòve forme d’imposizioni, le quali sono da stimarsi molto piú in quel paese che in ogni altro, peroché, levata l’agricoltura, non vi resta industria di sorte alcuna. È stato laudevole mezo quello che ha tenuto Sua Eccellenza, per racconcigliar gli animi de’ sudditi malcontenti verso il padre e assicurarsi in Stado e ritornarli nella pristina obedienza. Questo è stato il sgravar essi sudditi del peso insuportabile de le gravezze e redurli in stato che possano passar la vita consoladi e godersi de la munificenzia del principe. Il che ho inteso esser stato, oltra la propria buona disposizion del principe, per consiglio del duca Ottavio di Parma, suo zio; il qual, subito morto il padre, andò a consolar la sorella ed aiutar il nepote di consiglio e di favore, incaminandolo nella medesima strada che ha tenuto esso dopo la morte di Pietro Luisi, suo padre, per assicurarsi in Stado e racconcigliar li sudditi.

Nel giuramento che Sua Eccellenza ha preso da le cittá, ha sgravado ognuna di esse di quelle gravezze ch’erano causa della loro mala sodisfazione; e, se ben con questo atto ha perduto molto quanto a l’entrade, ha guadagnato nell’assicurarsi nel dominio di quel Stado, che era perturbatissimo per il proceder aspro e severo del duca morto. In tutto lo Stado universalmente ha levato Sua Eccellenza cinque gabelle, che importavano ogni anno da 16.000 scudi d’entrada, e, oltra queste in universal a tutto lo Stado, a ogni cittá in particolar ha fatto grazie, secondo la occasion ed il bisogno d’ognuna. E dirò d’Urbino: un anno prima ch’el duca morisse, commutò Sua Eccellenza tre gabelle in un’altra sorte di imposizion. Le tre gabelle erano: l’imbottadura del vino, l’imbottadura del formento e un quattrin per lira sopra la carne. Questi tre dazi furono commutati in obligo di pagar in io