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E, per tornar allo Stado d’Urbino, dico non esser alcun fiume navigabile, il che lo priva di quella bellezza, commoditá ed utile che suol apportare con sé la navigazione de’ fiumi da provincia a provincia. Il paese, ancoraché sia in parte montuoso, è però tutto fertile ed abodantissimo, massime di grani, che ne produce in gran copia, e, ancoraché questi siano di particolari, sono però di grande utile al signor duca per occasion delle tratte; e non solamente di formenti, ma d’ogli e di vini ne produce il paese tanto, che, oltra il bisogno ordinario, ne suministrano abondantemente ad altri.

Vi posson esser in quel Stado intorno 150.000 anime, contando ogni condizion di persone, ma da fatti arivano a 40.000. Fra li popul d’Urbin e di Pesaro vi è emulazion e gran guerra da molto tempo, ma non è però tale che in alcun modo possa perturbare il giusto posesso del principe né la pacifica quiete de’ sudditi.

Li nobili nelle cittá non sono molti, ma nel Stado vi possono esser 18 o 20 signori feudatari, i quali tutti attendono alle arme e ne fanno profession, ancoraché qualcuno d’essi non sia mai uscito alla guerra. E non solamente questi, ma quasi tutti i sudditi di quel Stado attendono a questa professione, o sia per iniíuenzia de’ cieli o per antiqua disciplina o per esempio de maggiori, e massime dei signori naturali, solendosi dire che li populi imitano e seguitano li andamenti de’ principi e attendono a quella professione che pare che piú a loro diletta. A due cose quasi universalmente inclinano quei populi: a l’arme, ne le qual si esercitano da giovanetti, e poi al studio vengono disciplinadi ed all’agricoltura, ne la qual mettono cura e diligenzia grandissima; ed in queste due arte dicesi che vagliano molto, massime che non si sdegnano da una passar all’altra, dico dall’agricoltura alla guerra, e in altra occasion da questa all’agricoltura.

Questi populi sudditi di Sua Eccellenza nel passato sono stati stimati sempre fideli e devotissimi al suo padrone, e tanto era l’affezione e l’amor loro verso i suoi duchi di tempo in tempo, che questa si stimava la maggior sicurtá di quel Stado, cioè