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d’ogn’ intorno confina col pontefice, se non è in un picciol angolo, che confina col duca di Fiorenza; dimodoché si può dire che quel Stato sia posto quasi nel grembo de quello della Chiesa, la qual nel mezo di esso, in vista del mar, tra Pesaro e Sinigaglia, tien Fano, picciola cittá. Nel resto è tutto unito e n’è patron il signor duca, essendone li suoi maggiori stati investiti da diversi pontefici ed avendone avute dopo piú confirmazioni, riconoscendol però tutto in feudo dalla Sede apostolica con certo tributo annual, come sa molto ben la Serenitá Vostra.

In questo Stado d’Urbino vi sono sette cittá c’hanno vescovado, delle quali quattro sono maggiori: Urbin, Pesaro, Sinigaglia e San Leo; l’altre minori e di poca considerazione: Augubio, Fossanbruno e Cagli. Li castelli sono in gran numero, ma una parte destrutti, che non vi resta altro che le vestigie delle torri. Quelli di qualche considerazione passano 50, de li qual molti sono di particolar signori, feudatari del duca, come li signori Del Monte ed altri, che non sto a nominarli, per non fastidir la Serenitá Vostra. Non vi è alcun porto di mare, e per questo le cittá di marina non sono cosí ben populade come bisognaria, né vi è traffico né mercatanzia, perché tutta corre in Ancona, che è scalo solo sotto vento per la commoditá del porto, ed è di grande utile al pontefice. E se ben dicono «porto di Pesaro» e «porto di Sinigaglia», è detto impropriamente, non essendovi altro che doi piccioli fiumicelli, i quali in uno e l’altro luogo di questi fanno capo al mare e fanno un poco di ridotto a picciole barchette. A Pesaro aveano ben pensato li duchi passati di far porto, il che saria loro tornato di grandissimo beneficio per introdurvi il traffico, per repartir le mercanzie che vanno in Ancona e render le cittá piú populate e di maggior profitto del duca; ma sinora non se n’è visto effetto alcuno, forse perché le difficoltá si sono scoperte maggiori che essi non si credevano, e alcuna volta non basta l’arte, quando in qualche parte non ha per compagnia la natura.

In vista di questa spiaza periscono ogn’anno molti sudditi de la Sublimitá Vostra, che navigano sotto vento con marchiane