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RELAZIONE

di messer MATTEO ZANE

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Per la morte de l’illustrissimo signor Guido Ubaldo duca d’Urbino, ch’era in etá di 60 anni, è successo erede del Stado e de’ beni paterni l’illustrissimo signor Francesco Maria, unico figliuol suo, il quale ha voluto Vostra Sublimitá onorar con questa ambasciaria, per obligarnelo con questo solito ufficio di compimento a continuar in queU’afTezion ed osservanzia ne la qual sono sempre stati i suoi maggiori verso questo serenissimo dominio, e particolarmente Francesco Maria, suo avo, del quale esso porta il nome. A questo ufficio, commessome da la benignitá de la Sublimitá Vostra e delle Signorie Vostre eccellentissime, io ho sodisfatto in quel meglior e piú affettuoso modo che per me è stato possibile, si come dalle mie lettere la Serenitá Vostra n’è restada pienamente informada, che non replico altrimente. Ma vengo a dirle quelle poche cose che, nel breve tempo che mi son fermato a quella corte, ho potuto avvertir esser degne de la intelligenzia de la Sublimitá Vostra e delle Signorie Vostre eccellentissime.

Lo Stado d’Urbino, ancoraché sia di picciola circonferenzia, è posto in parte che partecipa di tre province: l’Umbria, la Marca anconetana e la Romagna. La sua grandezza ne la maggior longhezza è di 120 miglia, e nel piú largo di 40 incirca. Il sito è a la riva del mare per un lungo tiro di spiaza dai confini d’Ancona sin a que’ di Rimano, e a le spalle e quasi