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sono devotissime di questo eccellentissimo dominio, ma che principalmente nel signor duca vive il desiderio ardentissimo di far qualche segnalata operazione al servizio della Serenitá Vostra e delle Vostre Signorie eccellentissime. Dell’animo ed inclinazione di Sua Eccellenza verso li altri principi ho giudicato di non dirne parola, perché, dovendo parlare di cosa ocultissima, che è dell’intrinseco dell’uomo, nella quale bisognano molte congetture e molti discorsi per venirne in qualche cognizione, credo che abbi a esser piú caro alla Serenitá Vostra e alle Signorie Vostre eccellentissime, occupatissime in tanti importantissimi negozi, che io non spenda piú tempo, ma che rimetta questa considerazione al suo sapientissimo giudizio. Basta che dal mio parlare l’averá inteso come Sua Eccellenza è feudatario di santa Chiesa, che al presente è al servizio del re Filippo, che è cognato del duca di Parma, germano di quel di Mantova e parente nuovo del duca di Ferrara. Ho avuto per mio segretario il magnifico messer Ottaviano Marini, innanzi il quale essendosi gravemente ammalato il magnifico messer Antonio Mazza, che dovea venire in mia compagnia, quell’ora che si dovea partire, accettò volentieri, per far servizio alla Serenitá Vostra, questo carico. Delle virtú e degne qualitá del quale io non voglio farne parola, essendo notissime a questo eccellentissimo Consiglio e particolarmente alla Sublimitá Vostra, alla quale ha particolarmente servito in molte occasioni; oltreché il dirne poco non sarebbe certo di mia satisfazione e il volerne dire a sufficienza prolungherebbe tanto il mio parlare, che darebbe forsi noia alla Serenitá Vostra ed alle Signorie Vostre eccellentissime. Basterá solamente dire che, trovandosi egli in assai stretta fortuna, essendogli anco novamente stato preso un fratello in Nicosia, al quale il padre e fratelli avevano dato quel piú di capitale che avevano potuto mettere insieme, è ben degno d’esser riconosciuto e aiutato dalla somma benignitá della Serenitá Vostra e delle Vostre Signorie eccellentissime. Quanto alla mia persona, serenissimo Principe ed eccellentissimi signori, io dirò solamente che, si come in questo carico.