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importar al presente, tra gioie, denari ed altro, il valsente intorno a 150.000 ducati. Delle figliole della presente duchessa ne ha maritata Sua Eccellenza la maggior nel signor principe di Bisignano, principe de’ maggiori di tutto il Regno, di casa Sanseverino, e ricco di piú di 100.000 scudi d’entrata, ma con grandissimi debiti; la quale è molto amata dal marito, ed è principessa graziosa e piena di bellissime qualitá, ed ha nome donna Isabella. L’altra figliola, che si chiama donna Lavinia, è ancora molto giovanetta, ma assai.bella e mostra aver gran spirito.

Il principe, che ha il nome dell’avo, Francesco Maria, è d’etá d’anni 25, di aspetto molto grazioso e di vivissimo ingegno. Si dá molto alli essercizi del corpo, come al giocar della palla, all’andar a caccia, a piedi ed altri simili essercizi, per abituarsi alli incommodi della guerra, disegnando Sua Eccellenza di seguir anch’egli il mestier deU’armi; e tanto gagliardi sono questi suoi essercizi e cosí continui, che molti dubitano che non gli abbino con tempo a nuocere nella vita. Si diletta di cavalli, de’ quali ne ha in gran copia, e cavalca e giostra molto leggiadramente. Studia, è intelligente delle matematiche e delle fortificazioni, e insomma si diletta di tutte quelle cose che veramente sono appartenenti ad un principe. È amato da tutti i popoli per rispetto delle sue onoratissime qualitá e della sua gentilissima natura; ma invero, dopo che è stato in Ispagna, pare che abbia appreso alquanto di quei termini spagnoli. Ha preso, come sa la Serenitá Vostra, la signora donna Lucrezia d’Este per moglie, sorella dell’eccellentissimo signor duca di Ferrara, principessa di bellissimo aspetto e piena di grazia e di maestá, ma che ha intorno a 37 anni, e però pare che poco si convenga all’etá del principe, che non ne ha piú di 25. Ed invero, serenissimo Principe, eccellentissimi signori, benché questa principessa sia dotata di bellissime qualitá, non è però, per rispetto dell’etá, di satisfazione né al signor principe suo marito, che l’avrebbe voluta piú giovane, né a tutta quella corte, perché ognuno teme grandemente, e con ragione, che n’abbia da loro a nascer figlioli. Si dice ch’el duca è venuto