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importante membro della sua entrata. Nel quale proposito io non starò ad atediare Vostra Serenitá, avendo scritto assai abondantemente per mie lettere, mentre io mi ritrovava in Pesaro: mi basterá solamente dire che né il signor duca né i suoi ministri la vogliono intendere che l’obligo di Sua Eccellenza di non lasciar trar grani per altro luogo che per Venezia, s’intendi piú che per l’anno 1570, e non per li anni sussequenti. Ed infatti quella scrittura dell’accordo non fu fatta con dare quelli avvantaggi a Vostra Serenitá, che dar si potevano. Ho scritto anco in questa materia il consiglio del Mazza. La Serenitá Vostra e le Vostre Signorie illustrissime faccino quello che al suo sapientissimo giudizio parerá che torni piú a proposito; ma certo, restando le tratte cosí aperte, si potrá trar poco formento e, ex conseguente, anco scontare pochi denari. Voglio però dir questo a consolazione della Sublimitá Vostra: che la maggior parte di quel formento, che viene trato di Sinigalia, se bene da altre persone che dalli agenti della Serenitá Vostra, vien trato però o per questa cittá o per Dalmazia, tanto che non viene Vostra Serenitá a sentire altro danno, se non che il scontar delli denari andará un poco alla lunga.

Ha avute Sua Eccellenza due moglie. La prima fu la signora Giulia Varana, duchessa di Camerino; il qual ducato di Camerino godè Sua Eccellenza mentre visse il padre Francesco Maria, perché, se bene papa Paolo III pretendeva che fusse decaduto alla Chiesa per la morte del duca senza figlioli maschi, ebbe nondimeno qualche sorte di rispetto a muover guerra a un principe cosí valoroso, il quale si apparechiava di difenderlo gagliardamente. Ma, morto Francesco Maria e lasciando il presente duca ancor giovanetto, il papa facilmente se n’impadroni e lo diede in feudo al signor Pier Luigi suo figliolo, e poco dopo permutò il detto Stato con Parma e Piacenza; alia quale permuta, che diceva Sua Santitá ch’era con evidente utilitá della Chiesa, sottoscrissero tutti i cardinali, fuorché Pisani. Si maritò il signor duca in secondo matrimonio con la signora Vittoria Farnese, la qual tuttavia vive al presente e può essere d’etá d’anni 45 incirca: principessa molto graziosa, savia,