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prima che morisse fu capitan generale da terra della lega, ch’era tra la Santitá del pontefice Paolo III, la Maestá dell’imperatore Carlo V e questo serenissimo dominio.

Possedeva Francesco Maria, oltre il ducato d’Urbino e contado di Montefeltro, anco la cittá di Sinigaglia, che era posseduta dal padre, ed oltre di questo gli fu anco dal pontefice, per ricompensa di molti danari che doveva avere da santa Chiesa e per molti servizi fatti a quetta santa Sede, donata la cittá di Pesaro, che soleva esser posseduta da quelli di casa Sforza. Mentre visse papa Giulio II, visse Francesco Maria nel suo Stato molto pacificamente, non aggravando li popoli ed attendendo sopra ogni altra cosa all’acquisto dell’animo e dell’affezione d’essi, come di cosa da esser stimata da ogni principe piú d’ogni altra cosa e di qualsivoglia gran tesoro; ma, succedendo a Giulio Leone, ebbe grandissimi travagli, perché il papa lo privò in spazio di pochi giorni di tutto lo Stato, e lo diede a Lorenzo de’ Medici, che fu padre della presente regina di Francia. Dopo la qual perdita dello Stato, Francesco Maria, non avendo perso però la grandezza de l’animo suo, il valore, la prudenza militare e la devozione de’ suoi popoli, ebbe animo con 4000 spagnoli (i quali, mossi dal suo valore, volentieri volsero seguitarlo), povero di denari e bisognoso d’ogni cosa necessaria, di andare, contra una potenza cosí grande come era quella del pontefice, alla recuperazion del suo Stato; e, avendo fatto una grandissima strage de’ nimici al poggio dell’Imperiale, dove poi fabricò un bellissimo palazzo, recuperò tutto lo Stato in pochissimi giorni, fuori che la cittá di Pesaro. Ma, ritrovandosi in estremo bisogno di ogni cosa e dubitandosi anco di tradimento nel suo essercito, se ne tornò vittorioso in questa cittá. Dopo la morte di Leone, fu da’ suoi popoli, devotissimi del suo nome, subito richiamato, e senza pur adoperar la spada recuperò ogni cosa. Ebbe Francesco Maria, di Leonora Gonzaga sua consorte, dui figlioli maschi, che sono il presente Guido Ubaldo e monsignor illustrissimo cardinale, e tre figliole femine: l’una fu moglie del duca di Montalto, principe principalissimo del Regno,