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ambasciatore in quest’occasione, lo ha compiutamente, dirò cosi, obligato d’un eterno obligo.

Con la Santitá del pontefice, benché questo signor duca sia feudatario della Chiesa, non solamente non v’è intelligenzia niuna, ma piuttosto odio, rispetto allo Stato di Camerino, ch’egli fu astretto a dare a Sua Santitá. È ben vero che, se le nozze seguissero, che si ragiona, tra Sua Eccellenza e la signora Vittoria, nipote di Sua Santitá, che di necessitá seguirebbe dipendenza ed intelligenzia con Sua Santitá, la quale, conoscendo di quanta importanza sarebbe a beneficio di tutta la casa sua che seguisse questo matrimonio, ha fatto procurare, per quello che si ragionava alla corte, con tutti i suoi spiriti per concluderlo. E diversi diversamente parlano di questo. Quelli, che giudicano che sarebbe ben fatto che Sua Eccellenza s’apparentasse con Sua Santitá, dicono ch’ella potrebbe sperare di aver tutti questi commodi: prima la cittá di Fano, posta tra Sinigaglia e Pesaro, con pagar un poco di feudo alla Chiesa; poi 60.000 ducati di contanti di dote, oltra un’altra dote, che si disse ch’essa signora Vittoria ha di forse 50.000 ducati di gioie sue particolari: oltra di questo che, pagando 3000 ducati di feudo alla Chiesa, Sua Santitá potrebbe ridurli in una minima quantitá, in 100 ducati, o, come sarebbe a dire, in un cavallo o due falconi, e cose simili. Potrebbe Sua Santitá ampliarli alcune autoritá e giurisdizioni nello Stato suo; far cardinale il signor don Giulio duca di Sora, ché questo non costa niente a Sua Santitá e sarebbe di grandissimo beneficio al duca, il quale averebbe per seco in conseguenza il ducato di Sora, ch’è particolare del signor don Giulio; e molti altri commodi. Oltraché, quello che si dee stimar cosa di molta importanza a coloro che prendono moglie, la signora Vittoria è tenuta donna di rare qualitá d’animo e di corpo. Altri dicono che il duca noi doverebbe fare, benché tutte queste cose fossero verissime; ché vien messa in dubbio la cosa di Fano, che un altro pontefice non sopporterebbe che fosse stato dato in dote, ma che, dovendo per ragion di natura il pontefice non viver lungamente e lasciando de’ nimici assai a’ suoi, ’l duca quasi di necessitá converrebbe aver molte