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Vitelli e quelli conti di Montebello, il signor Aurelio Fregoso ed altri molti di quei signori, i quali non mi ricordo che sono in confino; e tutti vivono alla guerra. Ed altri signori del suo Stato e suoi sudditi: vi sono i conti di Piegnano, i conti di Piano di Meleto, quei di Carpegna, quei di Gargaglia, di Bagno, di Sogliano, i Roverelli, i signori di Montaguto, i signori Vitelli, il signor Leonida Malatesta e il signor di Monte Marciano, il conte della Massetta ed il conte di Montebello; dell’entrate dei quali si può dir quasi il medesimo, o poco piú, di quello che ho detto de’ vescovi. Sono questi signori di modo affezionati a Sua Eccellenza, che in tutto dipendono da essa, e, per quello che si ragiona alla corte, potrebbe il duca in un bisogno disponere degli Stati loro come del suo proprio; ché di questo io non posso altramente accertare la Serenitá Vostra e le Signorie Vostre eccellentissime. L’obligo de’ sudditi verso il duca non veggo qual egli sia particolarmente, come suol essere appresso altri prencipi; ma ben si vede chiaramente in generale ch’eglino son disposti ad ubidirlo, quando fossero commandati, in ogni occorrenzia. Ed invero ne posso rendere buona testimonianza alla Serenitá Vostra della loro amorevolezza; percioché nel caso della morte della signora duchessa gli ho veduti tutti grandemente addolorati, e uomini e donne. Ed ancora questo tanto dolore, per la veritá, si causava in parte dalle particolari condizioni della signora duchessa, la qual era degna d’esser amata universalmente; e parte è causato dal virtuoso vivere di tutta quella casa e di questo duca in particolare, percioché mai niun de’ suoi sudditi non vien offeso nell’onor delle donne; ed ultimamente percioch’egli non gli aggrava con angarie, ma il tutto ha lasciato nell’ordinario modo tenuto da’ suoi maggiori.

Questo è quanto ho giudicato a proposito che la Serenitá Vostra e le Signorie Vostre eccellentissime intendano delle cose appartenenti allo Stato ed agli abitanti. Vengo ora ad un’altra parte, che conterrá cose che saranno, credo, non men care alle Signorie Vostre eccellentissime ad intenderle, di quello che son state le precedenti.