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che si facesse agli essecutori della giustizia, in vendette contra persone congionte a coloro da’ quali fossero stati offesi e fuor della propria persona dell’offendente, falsitá o altri simili gravissimi eccessi. Oltra tutti gli altri giudici, vi sono dui auditori o consiglieri. Questi hanno cura di provedere che si faccia giustizia da tutti gli altri giudici, e rappresentano la persona del duca; ché, avendo avuto in costume quella famiglia di dar opera al mestier dell’armi, ha introdotto di creare questi auditori, i quali in suo luogo attendono alle cose della giustizia. Quelli che ricorrono ai predetti auditori (che sono ogni giorno molti) non dimorano mai piú tempo per conseguir la espedizion delle domande loro che mezo giorno, perché, raccogliendosi insieme mattina e sera, si spedisce ciascuno avanti che essi eschino d’audienzia. Sua Eccellenza commette ancora a questi auditori qualche causa particolare che gli paresse, per convenienti rispetti, troncar speditamente, né lasciarla al giudicio degli ordinari. Hanno avuto per usanza tutti i duchi passati, e questo ancora., di tenere gratificati i suoi sudditi in ogni cosa possibile, e massimamente in questa di far grazia di tutte le condannazioni che non siano di casi atroci e pensati; e fa professione questo duca di governare i suoi sudditi piú con amorevolezza che con timore. Ed accioché da’ giudici non sia mancato nelle parti della giustizia, Sua Eccellenza (per ricordo della signora duchessa sua consorte, che poco avanti la morte lo pregò per suo beneficio di questo) permette audienza secreta ogni lunedi e venerdí, nei quali è lecito a ciascuno, per infimo che sia, parlare a Sua Eccellenza a solo e dolersi di chi l’avesse offeso; dal quale, uditolo in voce, riceve memoriale della querela, facendovi il di medesimo quella provision per intendere che merita il caso, perché serva questo prencipe di castigar subito un magistrato, quando erra notabilmente, e non aspetta il fin dell’officio; il che fa che tutti stiano nella strada della giustizia e parecchia» a darne conto, non solo a giornata, ma ad ore. Né meno severamente castiga poi coloro, che con false imputazioni e calunnie cercassero di macchiare l’onore de’ suoi aversari o de’