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della corte non entra mai in ragionamenti senza necessitá; e questo dispiace molto a molti, che ciò rattribuiscono ad alterezza. È tenuto di natura severo: della sua fede, né in publico né a’ particolari, io non ho sentito farne mai parola ch’egli abbia mancato. Da’ primi anni Sua Eccellenza ha dato opera alle lettere greche e latine, per avere la cognizione delle istorie e della filosofia morale. Nel suo parlare m’è paruto ch’egli sia assai eloquente, condizion necessaria ad un capitano e nella guerra e nella pace. Oltra di questo, egli s’ha essercitato a commandare nel governo dello Stato, per l’assenzia del padre, vivendo, e dopo la morte; e, per quello che da molti della sua corte ho inteso, egli non ha mai voltati i suoi pensieri ad altro che a sapere qual sia l’officio del buon capitano e che cosa veramente se gli appartenga aver prencipalmente a cuore. A questa professione dell’arme pare ch’egli si sia mosso per inclinazion naturale e per l’essempio de’ suoi maggiori, e specialmente del padre, che fu singoiar capitano, come sanno le Signorie Vostre eccellentissime. Nella guerra dello Stato di Camerino dicono coloro che laudano Sua Eccellenza, che sempre, vivendo il padre e dopo la morte, egli dimostrò a molti segni valore e prudenzia, e finalmente, avendo l’essercito con gran forza incontra, egli cedette al pontefice, ritrovandosi poco modo di sostener la guerra.

La corte del duca e di tutta quella casa, come per una consuetudine, è stata sempre onorevole, percioché in ogni tempo, e nell’armi e nelle lettere, ella ha avuto de’ piú segnalati uomini d’Italia. Usa questo duca di tórre quasi tutti de’suoi sudditi quelli de’ quali egli disegna servirsi in ogni maneggio. E questo egli lo fa, percioché gli par essere come certo della lor fede ed amorevolezza verso le cose sue, e, facendo questo, egli viene a dar animo a’ suoi sudditi di caminare per la strada della virtú. E cosí i sudditi attendono a diversi essercizi, per poter accrescere le sue condizioni appresso Sua Eccellenza, la quale per questo è ben servita in ogni officio.

Intorno alla giustizia mi pare, per quello che ho potuto comprendere, che assai prudentemente si proceda; percioché prima