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prescritta l’osservanza del solo rito ambrosiano, fu lasciato un parroco solo dei molti che v’erano in alcune, giubilati gli altri; fu fissato un proporzionato numero di coadiutori, parte preti, parte regolari; destinata un’annua congrua si per gli uni che per gli altri, pagabile, quanto ai preti ed agli individui d’ordini mendicanti, dalla cassa di religione, e addossata a carico del rispettivo monastero per quelli degli ordini possidenti. Vennero inoltre a proibirsi le future ordinazioni al sacerdozio a titolo di mansonaria, beneficio semplice o patrimonio, sostituendo l’obligo di prestarsi alla cura d’anime, fermo l’altro dei studi del seminario generai di Pavia. Si soppressero nel tempo stesso tutte le colleggiate non parrocchiali, imposto l’obligo alli canonici di quelle sussistenti di coadiuvar al parroco, e stabilito di riddurre li canonicati a numero sufficiente e di conferirli in avvenir per concorso. Si destinarono alcune chiese delle parrocchie soppresse come sussidiarie di quelle che sussistono; chiuse, vendute o convertite le altre ad altri usi, e commesso che si minorasse il numero de’ predicatori quaresimali e si levassero affatto dalle parrocchie, essendo giá appoggiata al parroco la peculiar incombenza di spiegar il Vangelo. Si eresse poco dopo in ciascuna parrocchia una confraternita, detta della «caritá del prossimo», che si volle la sola sussistente; abolite tutte le altre, e massime le scuole del Santissimo, incorporando tutte le rendite di queste nella nuova instituita, ed appoggiandone a’ parrocchiani, con discipline e forme particolari, l’amministrazione e la cura. Si determinò ed assegnò la costruzione de’ campisanti fuori dell’abitato; otturati in conseguenza tutti li sepolcri delle chiese; ordinate generalmente le tumulazioni fuori di esse con risserve per chi bramasse iscrizioni sepolcrali; provveduto agl’inconvenienti rapporto alla presenza de’ cadaveri in occasione di funerali, nonché a ciò che concerne il loro trasporto e la tariffa delle spese d’esequie e mortuarie, distinta in varie classi. Si passò in séguito a variare in massima parte il sistema ed amministrazione dell’Ospitale maggiore, togliendo ogni ingerenza alla congregazione de’ nobili e cittadini, sostituendovi