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Si rifletta soltanto che presentemente fra ’I popolo e ’l finanziere non v’è alcun giudice competente, che sommariamente riceva i reclami e decida per la giustizia, come era allora che esisteva il magistrato camerale, a cui era principalmente appoggiata una tale ispezione. Sicché tutto dipende dall’arbitrio di chi è interessato all’incremento dell’introito, indipendentemente dal riflesso sopra il commercio e sopra la diminuzione che necessariamente deve accadere col tempo nel medesimo introito, mentre l’aumento del dazio non è che un aumento di premio al contrabbando.

Sembra, a dir vero, spezioso il titolo d’aggravare le merci forastiere; ma grande intelligenza ci vuole per distinguer le classi di esse merci e le circostanze nel paese.

Milano all’Italia è come Parigi all’Europa. Una merce, una moda di qua è preferita ad ogn’altra sino a Napoli. I veli, i ricami, le stoffe che vengono di Francia si spargono dapertutto. Il commercio di economia diviene con ciò vantaggioso, tanto perché si guadagna sulla merce forastiera, quanto perché, questa servendo di campione alla manifattura nazionale, essa si migliora e si smercia unitamente alla forastiera, sia per mezzo di spedizioni o sia per l’acquisto che fanno i tanti forastieri che vengono qui a prò vedersi. Disseccata l’introduzione per cagione del dazio eccedente, l’introito alle dogane deve pure diminuirsi e ’l commercio d’economia, tanto utile al paese, deve estinguersi, a meno che non si supplisca col contrabbando.

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Breve confronto dello stato politico e civile.

i. S’è vera la massima che, qualora la potestá governativa e direttiva è unita alla potestá esecutrice, ne nasce il dispotismo o almeno l’arbitrio e l’abuso; può conoscersi se sia opportuna la consolidazione di tutti gli affari civili e sociali presso un governo, che in una parte è magistrato senza autoritá, perché i consiglieri non hanno voto deliberativo, né le definizioni vanno