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eie’ medesimi, e che nella scelta non vi fosse stato arbitrio o predilezione. Comunque sia, l’articolo della spesa di detti cancellieri è di lire 152,400; la quale sotratta da lire 385,435, rimangono per le intendenze e spese del censo lire 233,035. Le regie intendenze costano allo Stato lire 155.500 circa. Rimangono adunque lire 77,535 per un consigliere del censo, per la segretaria e per gli uffizi ili essa. Nell’imposta di quest’anno 1790 le spese del dipartimento del censo e dell’uffizio generale sono calcolate in lire 57,355: vuol dire che le spese per le intendenze crescono di lire 20,200. Vi si aggiungono le spese straordinarie per le dette intendenze, di lire 77,351.19.8, compresa però in questo solo articolo l’intendenza di Mantova, metá delle quali andò a carico dello Stato e l’altra metá alla regia Camera; sicché per lo Stato sono in tutto lire 271,710.19.9. Nel sistema che si è voluto abolire tutte le spese del censimento erano di lire 109,000: dunque in quest’articolo lo Stato è caricato di lire 162,710.19.9 di piú.

Con la spesa tanto minore, il censo era senza alcun dubbio infinitamente meglio amministrato, perché un tribunale tutorio invigilava incessantemente sull’ordine, sull’economia dello Stato, delle provincie e delle comunitá. Doveva egli esaminare i bilanci consuntivi ossia le spese di ciascheduna, formare i nuovi bilanci annuali per le spese future, impedire l’arbitrio de’ deputati e de’cancellieri nelle spese superflue, procurare il pagamento dei debiti e mantenere l’economia piú rigorosa in tutte le parti dell’amministrazione. Per saggio di tal vigilanza si osservi che dal 1766 al 1771 si sono estinti per la cittá e provincia di Milano debiti per la somma di lire 121,463.18.6; per le comunitá del ducato lire 176,210.3.9; per Lodi lire 35,548.10.11; perle comunitá del suo contado lire 75,954.12.9; per Como lire 94,264.12; e cosí in séguito. I debiti di Pavia s’erano diminuiti di lire 34,728.8.9. Ma, siccome per disposizione de! governo, senza ingerenza del tribunale, s’è ordinata la facitura della metá della strada rimanente fra Pavia e Binasco, cosí quella provincia fu sottoposta ad accrescere la somma de’ propri debiti. Si noti che la strada Pavia sino alla metá, regolata dal tribunale, costò