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1790, la detta cittá e ducato crebbe il suo fondo per la ragione suddetta a scudi 40,144,925.2 r 5 / 4 s.

Questi scudi, ne’ quali sono stimati i fondi, sono di lire 6, ossiano soldi 120 l’uno, che formano un valor capitale fruttante il 4 per 100; cosí ogni scudo è computato fruttare annualmente soldi 4, danari 9 3/ 5 ossiano danari 57 3/ 5 In contrattazione però il valore de’ fondi è piú che duplicato.

Sopra questo fondo censibile si ripartiscono gli aggravi, spese e debiti dello Stato; cominciando dalla diaria, eli’è in ragione di lire 12,654.6.9 al giorno; e per giorni 365, lire 4,618,833.39; e poi seguitando in tutti gli articoli delle spese ordinarie e straordinarie, come può conoscersi dalle dette imposte. Ora, nel 1771, l’aggravio di tutto lo Stato fu di soldo 1, danari 7 l j i per ogni scudo d’estimo, ossiano danari 19 1 / 3t e per la cittá di Milano e ducato, in grazia dei compensi e minori debiti, danari 16 s/ 6

Accresciuto il fondo censibile, per rispetto allo Stato, di una sesta parte e, per rispetto alla cittá e ducato, di poco piú d’un quinto, parebbe che in proporzione dovesse anche diminuirsi l’imposta; onde lo Stato, invece di danari 19 circa, fosse ridotto a danari 16 circa, e la cittá e ducato, invece di 16 s/ 6> a danari 13 circa. Invece però di un tal ribasso, si ritrova nell’imposta del 1790, anzi, un aumento. Impercioché allo Stato è imposto soldo 1, danari 9 ll / 5t ossiano danari quasi 22 invece di 16, ed alla cittá danari 20 invece di 13.

La diaria, che lo Stato paga alla regia Camera, è sempre la medesima, trattone l’anno bisestile, che cresce un giorno di piú; e sono i pesi ed aggravi o reciproci compensi presso poco ogni anno i medesimi. V’è, anzi, di meno la «diarietta» per l’abolizione della, per altro utilissima, commissaria dello Stato, detta «di guerra», di lire 48,335.2.6; dico utilissima, perché conciliava il servigio militare col minor possibile incomodo delle comunitá, sulle quali, con esatta provvidenza, distribuiva il peso delle fazioni militari in proporzione delle circostanze e dei lavori della campagna. E v’è di meno il tribunale della sanitá, che negli altri Stati d’Italia si considera sacro ed indispensabile.