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corti d’Italia, li sponsali effettuati recentemente colle due principesse di Napoli e l’anteriore col reai principe duca d’Aosta, v’ è tutta la probabilitá per concludere che, ben lungi dal venir alterata, abbia durante il presente regno a consolidarsi sempre piú la buona armonia.

Quest’è quanto riusci alla mia insufficienza di raccogliere durante il pesante essercizio del ministero, per cosí lungo periodo a quella parte sostenuto, pur troppo con fiacchezza di forze e tenuitá di talenti, ma certamente con ottima volontá e col piú fervoroso zelo di fedel sudditanza per il pubblico miglior servizio. Avrebbe la pochezza mia forse dovuto estendersi alquanto e trattenere l’eccellentissimo senato in temi assai piú gravi e relativi alli sommi affari di Europa, se la particolar situazione e circostanze del reale governo, presso cui ebbi lo specioso onor di servir, spoglio di qualsiasi influenza politica, dipendente dal monarca lontano, e dove non esiste corpo diplomatico né alcun rapporto diretto coll’altre corti, non assolvesse l’umilissimo servitore di Vostre Eccellenze, ed anzi non gl’impedisse d’azzardare senza tacia di temeritá ulteriori riflessi o deduzioni nell’argomento.

Frattanto mi riputarò assai fortunato quallor potrò lusingarmi d’aver riempite l’intenzioni sovrane del mio benefico principe; e se, com’ebbero Vostre Eccellenze la degnazione per l’altra residenza di Napoli precedentemente sostenuta, vorranno per effetto dell’incomparabile loro clemenza concedermi anco in presente quel generoso compatimento, che, prostrato al soglio augusto di Vostra Serenitá, mi faccio ad implorare colla maggior sommissione. Grazie. Venezia, 24 luglio 1791.

umilissimo devotissimo servitore Andrea Alberti.