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contante, e per ipoteca nel caso d’aprire imprestidi, com’è successo ultimamente per la summa di tre millioni di fiorini al quattro e mezzo e cinque per cento: circonstanza, che contribuí all’aumentare collo stesso ragguaglio l’interesse del denaro nelli contratti fra particolari, che prima non eccedeva il tre e mezzo e quattro per cento.

Parlando in séguito del suaccennato deposito o monte delle sete, indicherò riverentemente che fu istituito in Milano nel 1782; che vi accoglie le sete e vi presta denaro per due terzi del loro valore, con opportuna facilitá dei privati che ne abbisognano, sien sudditi o forastieri. Serve detto deposito come di dogana ove custodire le sete; attira parte del prodotto anco da Bergamo e da Brescia; somministra tutta l’opportunitá per farvi li contratti e le vendite; prende denaro ad interesse, ed esige sui pegni i’uno di piú da’ nazionali e l’uno e mezzo per cento dagli esteri. S’esperimenta tanto influente al pubblico ed al privato commodo e beneficio, che s’è stabilito, colla sovrana approvazione, di eriggerne uno consimile in Cremona, il quale oltre le sete riceverá in pegno ancora li lini. Discendendo ora a ciò che concerne il militare, viene esso diretto da un generai commandante. E riguardo alle fortezze, conservatesi le sole di Milano, di Pizzighettone e di Mantova, sebben poco atte ad una valida diffusa, furono demolire o vendute tutte [’altre minori; nel che s’è adottata l’opinione de’ grandi uomini di guerra, cioè che il Milanese, aperto da tante parti, non si possa in caso d’attacco difendere che con un grosso esercito, né ricuperare, perdendolo, che con un trattato. Quant’al pressidio, che dovrebbe essere di 18.000 uomini, per l’effettiva esistenza de’ quali la provincia s’è caricata e paga annualmente l’importar della diaria, trovasi da alquanti anni riddotto a piccolissimo numero: ora però il sovrano promise di destinarvene di stabile permanenza 9 in 10.000 almeno. Poche cose mi restano ad indicare sullo stato e rapporti politici della provincia medesima, come quella che riceve dal monarca lontano qualunque influenza.