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ed un tale riparto fa ascendere l’imposta dai 20 alli 22, 26 e sin 28 denari sopra ogni scudo d’estimo all’anno. Alla rendita camerale, proveniente dalla medesima, aggiunte quelle dei dazi, di mercanzia e di consumo, dei partiti del sale, tabacco, acquavita ed altre regalie ricuperate, e cosí il reddito del lotto, delle poste, ecc., si calcola ch’esse arrivino in tutto a circa 27 millioni annui di dette lire, compreso il Mantovano, che ne corrisponde sei: peso che si considera sproporzionato e ch’eccede di otto in nove millioni quello ch’era caricato sulla provincia sotto l’applaudito regno di Maria Teresa. Contribuí a tal aumento il nuovo dazio o tariffa daziale, pubblicato nel 1786, che aggravò quasi tutti gli articoli e massime quelli di lusso, le droghe, il ferro, la cera lavorata e le manifatture estere di lana e di seta: tariffa che, eccettuate alcune agevolezze di patti interrinali per transiti e di sollievi a favor delle manifatture della Toscana e Stati ereditari, e di quelle che facessero scala al porto di Trieste o si spedissero per la via di Genova, venne sinora esatta con sottigliezze e rigori estremi. Al che s’aggiunsero li prezzi accresciuti del sale in Mantovano, e dei tabacchi in tutta la Lombardia, con la sostituzione esclusiva per questi delle sole foglie d’Ungheria, come m’onorai di individuare in maggior dettaglio, anco su tali oggetti di finanza, nella carta che, inserta, ho rassegnata alli maturi riflessi di Vostre Eccellenze. Mancano poscia li mezzi per conoscere positivamente lo stato del di lei traffico in generale, che, oltre ad alcuni articoli minori, nel suo attivo esenzialmente consiste in grani, in sete ed in formaggi: pure per deduzione probabile si prettende che il suo passivo arrivi ad oltre 12 millioni di (ire milanesi all’anno, il solo articolo de’ panni di Francia, Inghilterra e Stato veneto assorbendogliene cinque e mezzo. Quanto al commercio particolare tra le due linee finitime, che si valuta a due millioni di dette lire, tra attivitá e passivitá, si può senza esitanza affermare che la bilancia pende a favor veneto; locché s’avvalora anco dal vedersi costantemente diffuse le monete del Milanese nel Cremasco, Bergamasco e Bresciano.