Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/104

da’ suoi ministri, si rissente dei discapiti inseparabili da una tal circostanza e non gode di tutti li vantaggi propri del felice suo clima e della fertilitá e produzioni del suo terreno. Pressiede al di lei governo l’arciduca Ferdinando, fratello di Sua Maestá l’imperatore, a cui, per quanto si può arguire da ragionevoli indici, non rimanerá neppur per lo avvenire che la sola onorifica rappresentanza esteriore, escluso qualunque significante esercizio d’auttoritá.

Limitata dal nuovo sovrano ancor quella del ministro plenipotenziario conte di Wilzeck, mediante l’instituita reggenza governativa ed il repristino degli uffici e dipartimenti, si regi che civici e municipali, vennero poi confermate nell’intendente generai di finanza baron de Lottinger e nel generai commandante militare conte di Stein le relative ispezioni, che s’amministrano separatamente, ma sempre con dipendenza dal reai governo e sotto l’immediato arbitrio della corte di Vienna. Nulla aggiungerò in quanto concerne l’organizzazione de’ tribunali civili e criminali, né sull’imperfezion delle leggi e sui vizi dell’attual procedura, giacché imminenti si reputano le commandate necessarie riforme. Per quello sia all’economico di detta provincia, che si calcola contenere oltre un millione di abitanti, de’quali 120.000 nella cittá di Milano, se si esamina l’operazione del censimento, base dell’imposizioni sul reale e sul personale, rilevasi stimato il valor de’ suoi fondi in 90 millioni circa di scudi, e su di questi la Camera annualmente ricavarne per conto dell’ imposta generale 5 millioni, poco piú, di lire milanesi.

Lo Stato, che li paga, v’aggiunge d’anno in anno una sovrimposta a proporzione dell’occorrenti spese di cittá e territoriali, ordinarie ed estraordinarie. Ciò si verifica con facilitá molta, accrescendo all’imposta tanti denari sopra ogni scudo d’estimo, quanti ne ricerca il totale delle esigenze, calcolate e ripartite in un apposito bilancio generale, che si pubblica ogni anno colle stampe per norma e cautella de’ contribuenti. Sono compresi, tra questi, tutti indistintamente li beni degli ecclesiastici, obligati a pagare in perfetta eguaglianza de’laici;