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Il signor residente Sarotti ha, in tutti i modi piú lodevoli e corrispondenti al publico servizio, singolarmente in questa occorrenza, essercitato le parti di virtú, di stima e di sodisfazione commune, guadagnatosi in Milano i cuori di quella nobiltá e di quei popoli con commendazione universale. L’Eccellenze Vostre riconoscono in prova il valoroso impiego di lui. L’estenuatezza delle sue fortune, battute da tanti accidenti, ben lo rende tanto piú degno di compatimento e del sollevo publico, quanto egli, portato da un generoso zelo, serve e succombe ad inevitabili eccessi di spesa in cittá cosí incommodata e ristretta di tutte le cose.

Di me dirò, per sigillo, di aver sostenuto il publico decoro, portando in alto quanto piú mi è stato permesso il supremo sforzo del mio potere, il punto della riputazione e della dignitá, alla quale si ha singoiar mira nelle corti dei principi e specialmente in quelle dei spagnoli, e nella presente congiuntura massime, a capo tante segnalate iatture della nostra patria. Il risparmio però non ha avuto alcun luogo nella mia spesa e si è fatta larga ed esuberante pompa al nome di Vostra Serenitá con tutti i segni e termini piú profusi ed abbondanti, in riguardo solo di conservar il carattere di grande alla serenissima republica, mia patria, sottoscrivendo di portarne per un gran pezzo lacere e cicatrizate le mie fortune. A piedi di Vostra Serenitá non ho doni da presentare né regali da supplicar che mi siano lasciati, conforme l’uso. Il Cardinal infante, che non dona a chi si sia e se ne sotrae con dir d’esser prencipe peregrino, ha usato meco ancora la stessa continenza.

Onde presento solo i miei affetti di devozione ed i miei doveri di figliai obedienza ed umiltá, e con quell’ossequente prontezza viva, con cui abbracciai in momenti difficili si gran carica e tutte le precedenti che mi sono state commesse, perderò anco la vita e profonderò lo spirito per ambiziosa mercede del maggior premio che mi possi esser impartito da Vostra Serenitá e dalle Signorie Vostre eccellentissime, mio Prencipe e miei signori.