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relazione di bernardo navagero 59

fidava molto del giudizio e della prudenzia di questa donna. La quale, nel partire, mi pregò che io volessi ringraziare la Serenitá Vostra del favore che le aveva fatto degnandosi di consolarla con un suo ambasciatore, ed insieme raccomanda lei, li figlioli ed il Stato alla fede e pietá, per usar ristesse parole, della Serenitá Vostra. E perché, a questo proposito, io giudico esser necessario intendere del Stato di Monferrá, io ne dirò quel piú che in cosí breve tempo mi son potuto informare.

Nel 1532 fu investito il signor duca e la signora duchessa del Stato, che giá era ritornato nell’imperio, da Cesare con condizione rarissima che, mancando la linea mascolina, succedesse la feminina, oltra che Sua cesarea Maestá li confermò tutti li privilegi concessili da Carlo IV e da tanti altri imperatori fino a questo giorno. Li suoi confini sono la Savoia, Saluzzo, Genova, parte de’ svizzeri e parte del Stato di Milano. Nel Stato sono tre cittá: Alba, Casale, Acqui, e 366 castella, fra le quali ne sono tre dell’istessa bontá, ricchezza e fortezza, che sono le cittá Trino, Vulpiano e Verulengo, l’uno de’ quali è in mano del signor duca, il secondo de’ francesi, il terzo de’ imperiali. La sua entrata vecchia, innanzi la guerra di Savoia, era circa 40.000 scudi; ora, parte perché s’era impegnato per 13.000 scudi, parte per le ruine che hanno apportate le guerre, non rende piú di 18 in 20.000 scudi.

Questi signori hanno molti privilegi. I! Stato è obligato farli le spese in ogni luoco dove egli vadi, a lui e alla corte, per tre giorni. Donano al nascimento delli figlioli ed al matrimonio delle figliole di loro marchesi una gran somma di danari; ed ultimamente donarono 50.000 scudi, da esser pagati in tre anni, per ricuperar le terre impegnate. Questo Stato al presente è governato dalla signora marchesa, madre della signora duchessa, e dalli agenti del signor duca e dal suo senato. Sono nel Stato circa cinquanta famiglie di gentiluomini, che tutti hanno giurisdizione di castello e di signorie. Si può cavar di questo Stato, in tempo di bisogno, 5000 buoni fanti, 2000 uomini d’arme e 3000 cavalli leggieri.