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banditi ed alcune altre cose che Sua Signoria reverendissima mi commise, nel partire, ch’io dovessi dire alla Serenitá Vostra.

Mantova ha d’entrata 90 in 100.000 ducati. II dazio del sale rende da 28 in 30.000 scudi, il qual, per esser il principal fondamento della sua entrata, è diligentemente osservato, e son poste alli contrabandieri di questo dazio quasi le medesime pene con le quali son puniti quelli che macchinano contro il signore. II dazio della macina: 12 in 13.000; il dazio delle porte dell’entrata e uscita: 10.000; il dazio delli contratti di beni stabili, compre e vendite: 4000; la lana: 2000; il vino: 3000; il passo de’ fiumi, il dazio de’ castelli di fuori, le becherie, le tanse de’ contadini, le possessioni proprie ascendono alla somma, c’ho detto, di 90 in 100.000 ducati.

Le spese solevano esser al tempo del duca morto molto grandi, perché Sua Eccellenza spendeva assai nelle stalle, assai nelle fabbriche e molto in tener gran corte, che ascendeva al numero di 800 e piú bocche, con diverse provvisioni a molti di loro. Ora sono minuite in gran parte, si perché non si attende con quella cura e diligenza alle stalle, e si perché il signor cardinale ha ridotto la spesa della corte in 350 bocche ed ha levato molte provvisioni superflue a uomini poco utili. Talché, spendendo solamente nelle cose necessarie, che sono gli ufficiali di giustizia ed altri ministri, ed altre spese ordinarie da 30 in 35.000 ducati al piú l’anno, è da credere che in poco tempo sia per accumular una gran somma di danari: li quali, essendo quel prudente e savio signore che egli è, il cardinale conosce poter dare e a lui, mentre si troverá in questo governo, e al duca suo nipote, quando succederá, molta reputazione. Benché un giorno, cavalcando, Sua Signoria reverendissima mi disse che per necessitá era astretta a liberarsi da molte spese, per averli lasciato il signor suo fratello molti carghi di debiti, a’ quali tutti voleva sodisfare; e per aver lasciato tre altri figlioli: il signor Guglielmo ed il signor Lodovico, ali! quali lasciava che fossero comprati 8000 ducati d’entrata per uno (4000 da essere scomputati nel signor Guglielmo secondogenito ogni volta ch’egli avesse de’ beni ecclesiastici); e