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e ceffali per il valsente di 30.000 scudi e piú, Ji quali pesci insalati e affamati si mandano per molte cittá d’Italia. Ma sopra tutto rende molto vive l’entrate di Sua Eccellenza il rispetto che ogni uno ha a’ suoi uffiziali, a’ quali è lasciato fare l’offizio suo sino dagl’illustrissimi fratelli, sorelle e zii di Sua Eccellenza, perché tale è il volere del prencipe; e i prencipi sono obediti tanto quanto vogliono, e l’obedienza si può con gran ragione dir nervo dell’imperio, perché, come colui che ha per la gotta o per altri accidenti i nervi indeboliti non può star in piedi, cosí parimente non si può mantener quel prencipe che non sa talmente adoperare la sua autoritá che i sudditi lo conoscono per prencipe e l’obediscono. La gente minuta poi, per ritornare al nostro proposito, si guarda assai da’ contrabandi, perché non solo perdono il contrabando e pagano la gabella doppia e sono scacciati e condennati a beneplacito, se le viene ritrovato il contrabando, [ma anco, se dopo molti anni, sono accusati e convinti; onde, pagando ciascuno quello che deve, l’entrate sono grandi e diveranno maggiori per le bonificazioni del paese posto alla marina].

Sono però grandi ancora le spese che fa Sua Eccellenza nella guardia della persona sua e fortezze, nelle prò visioni degli ambasciatori e altri personaggi, in donativi, in raccolgere forastieri, in labriche e nel piatto e nel vivere della sua corte, la quale è molto splendida e onorata, e in essa sono provisionati molti nobili forastieri. Grande è eziandio la spesa della stalla, nella quale sono sempre 300 cavalli e anco 400, ed è la maggior stalla de’ prencipi d’Italia. E insomma la spesa importa scudi 196.000. Da che, considerando che il duca Ercole, padre di Sua Eccellenza, prestò un milion d’oro e mezzo e piú al re Arrigo, come ben sa Vostra Serenitá, e in conseguenza non si deve credere che il prencipe prestasse tutto il suo; considerato il tempo di 14 in 15 anni che Sua Eccellenza governa pacificamente, e l’accrescimento dell’entrate fatte per sua vigilanza e prudenza (non suol porre nuove gravezze e ordini, ma fare eseguire gli ordini antichi e proporre all’esecuzione ministri diligenti); si può credere che il signor duca sia prencipe danaroso e che oltre al