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solo senza guardia de’ soldati, ma senza capo d’autoritá nel governo. Ed erano tutti li prencipi del sangue fuori dello Stato: Sua Eccellenza ed il signor don Alfonso in Germania, il cardinale in Francia, il signor don Francesco da Este in Roma. Rimase solo e al governo di esso madama Leonora di Lorena, sorella di Sua Eccellenza; e pur ogni uno stette quieto].

In Ferrara, Modena e Reggio vi è molta nobiltá e i nobili vivono lautamente e cavallerescamente, tra’ quali in Ferrara sono cinque case principali, Contrari, Tassoni, Bevilacqua, Caleagnini e Turchi; poi Bentivogli, Varani e Pii sono piú tosto famiglie forastiere che altrimenti. De’ Contrari oggi non vi sono altri che il conte Ercole, signore di gran qualitá, poiché è signore valoroso, molto sensato e prudente, né gli manca il modo di spendere, li quali mancamenti tengono oppressi molti elevati ingegni, avendo 15.000 scudi d’entrata e 28 castella dell’ordinanza, de’ quali ha 4000 fanti buoni. Fu con il signor duca alle guerre di Francia e di Ungaria. È consigliere di Stato; è capitano de’ cavalli leggieri della guardia di Sua Eccellenza, dalla quale è molto amato e onorato; altre tanto riverito da tutta la cittá; è nobile di Sua Serenitá e il conte Uguccione suo avo fu dal serenissimo prencipe Michiele Steno fino l’anno 1411, in ricompensa di quanto aveva operato in servizio di questa eccellentissima republica, onorato di tal dignitá.

In Modena, la qual cittá con ragione si può nominare razza di soldati, la principal famiglia è la Rangona, illustrata dal cardinale Rangone e dal conte Guido, cavaliere a’ suoi tempi di tanto valore e nome: fu confaloniero di santa Chiesa, capitan generale del re cristianissimo in Italia e di Vostra Serenitá, con la quale il marchese Rangone suo figliolo continua ora la servitú paterna. Quanto alle forze di Sua Eccellenza, oltre alla guardia della sua persona, che c di 50 cavalieri, de’ quali è capitano il conte Ercole Contrari, e di 50 lance todesche e svizzeri, tutti uomini eletti e di bella presenza, tiene poca gente pagata, non occorrendo tener molti stipendi alle fortezze per il buon animo de’ popoli, che da se stessi si guardano, e per l’amicizia de’ convicini. Ha nella cittá e contado le sue milizie, che passano,