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20 ferrara

son prontissimo a far molto piú se le piacerá di comandarmi, promettendogli di me in ogn’occasion, quanto aspetta a buon animo e buona volontá, tutto quello che si può aspettar da un che si confessa cosí grandemente obligato alla Serenitá Vostra come mi conosco io.

Alla virtú, suftícenza e bontá di messer Francesco Vianello, mio secretario, faria torto se non lo commendassi in questo mio offizio all’Eccellenze Vostre; si come parlandone con molte parole faria torto al testimonio e relazion del clarissimo messer Giacomo Soranzo, la qual essendo stata, per quanto intendo, cosí onorata della sua persona e cosí fresca nella memoria di Vostre Eccellenze, ed avendone parlato per la prova e per l’esperienza di tanto tempo quanto è stata un’intiera ambasciaria di Roma, mi par di non poter dir cosa che sia in maggior sua laude, che raccontar ora il medesimo, laudando sommamente il prudentissimo giudizio di quel clarissimo senator. Affermo ben a Vostra Serenitá che, quando Ella non n’avesse cosí grand’informazione di lui per quella via, io non mi sentirei mai stanco laudarlo e raccomandarlo alla Serenitá Vostra, si come giá molto tempo conosco, ed in questo ambasciaria mi son confirmato, che esso merita, avendo qualitá veramente dignissime d’un suo onoratissimo ministro.