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relazione di alvise donato 249

mandata la giá detta commissione ad altri da doversi essequire, fu operato tutto diversamente dall’intenzione del principe. Parlatosi al signor duca di Nivers con poco buon termine, e assolutamente fattosi sapere a’ francesi che partissero, con estremo loro disgusto e con grandissimo sdegno, come anco con altrotanta mala sodisfazione non punto dissimulata, si levò Sua Eccellenza di lá e se ne passò a Mantova, dove fúrno poi tali gli accoglimenti con quali lo ricevè Sua Altezza, cosí grandi gli onori che gli fece, cosí ingenua la confidenza con che trattò seco, ch’ebbero tutte queste cose insieme molto ben forza di scancellar dall’animo suo tutto il passato discontento, attribuitoli poco buon modo tenutosi in questo affare all’indiscretezza d’altrui, com’era in effetto. Onde parti l’Eccellenza Sua contentissima, e tanto ben disposta verso il servizio del signor duca, quanto hanno dimostrato e dimostrano ognora l’operazioni fatte da lei a suo favore, che sono molto ben note all’Eccellenze Vostre. Se ben si può anco tenere ch’egli tanto piú si riscaldi al sostentar la causa del signor duca di Mantova, quanto che la speranza sua alla successione di quei Stati, se si vogliano considerar i tanti e cosí vari accidenti della fortuna, pare che non sia tanto lontana che s’abbia da lui cosí facilmente a sprezzare, ancorché la voce divulgatasi, che il signor duca ed il fratello siano poco atti alla generazione, sia vanitá manifesta, inventata ed uscita da chi con sottile accortezza vuol indistintamente valersi d’ogni cosa die possa far danno a quella casa, sapendosi benissimo la pregiudizial mercanzia che d’ordinario si suol far degli uomini, e specialmente de’ principi, che non hanno successione.

Ho detto, e si sa esser verissimo, che quasi tutti i principi di cristianitá sono o con un o con un altro segno concorsi ad approvar, apparentemente almeno, la ragionevolezza del signor duca di Mantova nel presente affare. Ma non si può giá cosí dir che tutti siano realmente concorsi in aiutarlo ed in sostentarlo; e di que’ anco, che pur in qualche maniera si sono mossi, assai vari e fra sé diversi sono stati gli effetti, secondo che vari e diversi sono gl’interessi, l’intenzione, i fini ed i dissegni, che, se ben appaliati sotto l’apparenza di pretesti di onestá e di