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rovinar questa nella quale era nata e maritata; che non aveva ancora risposto alle lettere scrittegli con l’aviso della morte del duca Carlo, avendo avuto a male che con corriero, non con gentiluomo, come pretendeva, le fossero state espedite; e che, se fossero bene informati, non farebbero questa opposizione. Che, se l’imperatrice Leonora l’ama, lo fa perché non si scorda d’essere di questa casa; e, quando che se ne scordasse, si scordarebbe ella d’esserle parente e serva; e che ben si sa quanto ha procurato di giovare alle cose di Mantova. A questo passo non lascerò di dire che un altro interesse oltre l’affetto tiene viva la confidenza dal canto della signora prencipessa verso l’imperatrice Leonora, e questo è perché spera di poter esser beneficata nel suo testamento di molte gioie e molte richezze che possedè.

Seguitò la prencipessa: — Che io poi sia spagnola, lo sa Dio, e se vorrei vedere tanto lontani li spagnoli quanto li francesi, poiché son certa che gli uni non mi farebbero meglio degli altri. Sono nata prencipessa italiana, gli affetti miei sono da prencipessa italiana, amo miei figliuoli come buona madre, altro non ho io in cuore che il loro bene, il loro servizio; e ciò si conoscerá col tempo. — In questa parte molto s’estese, come ho rappresentato anco nelle mie lettere da Mantova aver ella fatto nell’altra udienza. Segui poi a dire che, quando fu Saivedra in Mantova, diede parte di tutto; fece lo stesso quando vi fu l’Atimis: ma nulla esser giovato e non esser creduta. Che il secretario dell’imperatore si trattiene per crediti di Sua Maestá; che ha fatto ufficio che sia levato, per le gelosie che porta, e esserle stato risposto che, mentre stanno li ministri di Francia in Mantova, ben ve ne può stare anco uno dell’imperatrice, che ha tanto interesse per esservi nata. Che ella non può far d’avantaggio se non ramaricarsi di veder tutto interpretato in sinistro e conculcati sempre contro di lei li mali uffici. Che non è pazza di volere, mentre francesi le occupano il Monferrato, dar il Mantovano a’ spagnuoli, perché a lei, a suo figliuolo nulla rimanga. Che ben sa non le sarebbero piú amorevoli questi di quelli, e che aveva memorie tali che non le potevano far desiderar che nelli suoi Stati fosse posto piede da austriaci, da’ quali tutto il mondo sapeva come fu trattata.