erano stati fatti congressi cosí frequenti e lunghi, che alle volte
aveva convenuto vegliar le notti intiere, temendo di qualche improviso
attentato; onde era obligata a far osservare e vivere
in grandissimo timore e sospetto. Che nella serenissima republica
è posta tutta la sua speranza, tutta la sua sicurezza: che, se
potesse temere d’essere da lei abbondonata, sarebbe disperatissima.
Segui poi a dire che ella non crede succedere queste
cose di ordine del re, e che suppone non essere sua intenzione
che sia privata della tutella del figliuolo: che però piú facilmente
Vostra Serenitá potrá rimediare. Che ella crede che basti al
re valersi de’ suoi Stati nelle proprie occorrenze, ma che non
vogli levargliene il possesso: tuttavia che, mentre li ministri suoi
caminano con questi passi, è necessario che Sua Maestá si determini
se vuol levar a lei la tutella o no. Se vuol farlo, contro
ogni convenienza, contro il testamento del duca Carlo, esser
dovere che siano udite prima le sue ragioni; se non vuol farlo,
esser necessario che prescriva limiti a’ suoi ministri e non permetta
che con l’operazioni loro si conduchino a questo fine.
La serenissima republica sola poter riparar gl’inconvenienti e
dar buona forma alle cose; e supplicarla a farlo quanto prima.
Da questo passò a querelarsi del signor D’Emeri, dal quale
disse aver ricevuto lettere scritte in modo che pare che commandi:
che se ne doleva in Francia e non voleva risponderli.
Si diffuse contro questo nelle doglianze longamente, ed entrò
nel fatto del Montiglio e di Casale. Repplicò molte cose dette;
si dolse gravemente che non vogliano li ministri francesi
perfezionare il processo; disse che non era ragione lasciar di
tal modo indefinito negozio di tal natura; che, doppo che il
signor Emeri è stato in priggione tre o quattro volte solo con
il Montiglio, che l’ha indotto ed astretto a far tre scritture a
modo e gusto suo, dicono: — Che dirá adesso la prencipessa? —
E soggionse: — Io dico che si formi il processo canonicamente,
si finisca la causa: supplico la serenissima republica a
mandar persona che assista al processo, a ciò sia fatto con li modi
debiti e si dilucidi il negozio, perché son certa che si scoprirá la
calunnia. Sono state inventate queste imposture per dire: «la