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da poco in qua cosa alcuna, doppo massime che il Guahianetto, presidente del magistrato, è stato espulso e sono arrivati li disgusti con francesi al segno che oggidí sono.

Dell’entrate de’ Stati di Francia non parlo, perché, e per le obligazioni ed impegni fatti dal duca Carlo e per le pretensioni delle prencipesse cognate di Sua Altezza, non ne sente ella alcun beneficio. Egli è nondimeno vero che alla morte dei duca Cario si sono ritrovati de’denari, ed in somma considerabile; ma la signora prencipessa ha usato ogni studio perché la vera somma non si sappia.

In Mantova fui visitato da molti, e devo rifferire quello che da alcuni de’ principali m’è stato detto.

Venne monsignor vescovo, mostrò grande divozione ed ossequio verso la Serenitá Vostra, estendendosi in questo con parole vive ed efficaci. Attestò poi esser inclinata e assoluta la signora prencipessa a dipendere totalmente dalla serenissima republica, e che, per quella parte che egli aveva di consigliere, disse che non mancava di contribuire perché da queste massime non si dipartisse, giudicando che siano le buone e piú conferenti al servizio suo proprio e de’ suoi figliuoli. Fece qualche tocco della mortificazione che riceve la signora prencipessa nel vedere essere a lei tanto contrari li ministri di Francia, dando segno di credere che giovar non possa agli affari il trattar con asprezza e recidere la confidenza. Io spesi seco quelli concetti che valer potevano a confirmarlo in quella buona disposizione che mostrava e lo lodai di prudenza e virtú.

Monsignor Della Tullerie, ambasciator del re cristianissimo, venne a vedermi, e seco era il signor Della Tur; ma questo senza aver precedentemente appuntata la visita e senza averla, doppo, fatta separatamente ricercare. Non fu parlato di negozio; ma, quando restituii la visita all’ambasciator Tullerie, col quale trovai pure il signor Della Tur, allora, fatti li complimenti che vanno in forma, cominciò questo a dire della signora prencipessa che era di genio totalmente spagnolo; si diffuse studiando di provarlo col racconto di varie cose successe; esagerò con veemenza sopra la persona del marchese Guerriero; disse esser