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a segno che qualche privata picca e displicenza si è meschiata fra mezzo gli affari publici.

Del senato, de’ magistrati, de’ governi, podestarie, commissariati e vicariati lascerò di dire, perché riguardano piú tosto a quello tocca agli atti di giustizia che alla soma del governo di Stato.

Mantova, spettacolo in Italia della fierezza tedesca, ad alto segno rissente le passate percosse: va nondimeno giornalmente piú tosto avanzando e rimettendosi l’arti, in particolare quella della guchieria. Sará ridotta al presente a 12.000 anime: prima passava 30.000. Il pressidio che vi tiene Vostra Serenitá, oltre la reputazione, sicurezza ed altri vantaggi che porta, col denaro esplicito che mensualmene spende, fa grande effetto per l’accrescimento di Mantova. È conosciuto questo utile e predicato: non fa però che da tutti sia il medesimo pressidio mirato con buon occhio.

È posta Mantova, come è noto a Vostra Serenitá, nel mezo del lago: dal recinto delle mura poco o nulla è assicurata, essendo deboli, non terrapienate, non fiancheggiate, basse in qualche luoco, tanto che con facilitá possono essere scaliate; esposte però alle sorprese. Consiste per questo la sicurezza e diffesa nella buona guardia de’ laghi e nelle fortificazioni di fuori, come l’essempio ha dimostrato. Erano queste ridotte a buon segno, ma, per esser fabricate di terreno poco buono, vanno diroccando; onde, se non s’applica il pensiero al risarcimento, si renderanno in breve tempo infruttuose e riuscirá molto dispendioso il ridurle in stato da poterle diffendere. Le porte della cittá patiscono molti diffetti, cosí nelli restelli come nelle muraglie e ponti. Nello stato presente trovansi in qualche miglior condizione; non cosí bene però assicurate, come potriano essere, se la spesa necessaria vi fosse applicata: rimangono per se stesse tutte imperfette, non avendo diffese proporzionate. Quella della Pradella, e per la meza luna, che la signora prencipessa fa incamisare di fuori, e per li fianchi, resta in assai buona diffesa. In quest’ultimi giorni apunto quella di Cerese, che era delle piú frequentate, situata alla parte del Modenese e Parmeggiano, cadde affatto, il corrente dell’acque del Lago di sopra avendole levati li fondamenti.