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relazione di pietro gritti 115

d’Italia. Li suoi confini sono il Piemonte, Saluzzo, Genova e parte dello Stato di Milano. La principal cittá è Casal, nella quale vi è il castel vecchio e la cittadella, che è piazza grande e molto importante. Questa, per esser convenientemente pressidiata, doveria avere di ordinario pressidio almeno 600 fanti, oltre gli officiali; ma non ne tengono se non la mitá. Il signor duca, ragionando di questa cittadella, mi disse che suo padre l’aveva fatta piú per certa boria che perché convenisse al suo servizio di farla, poiché le fortezze non fanno per tutti li prenci pi; che con tutto ciò, se venisse occasione di travaglio, spereria di poterla difendere e portar il tempo innanzi. Molte volte spagnuoli hanno mostrato la voglia che hanno di assicurarsi di questa fortezza ed il pensiero che ne tengono; ed in tempo che il conte di Fuentes governava Milano, il duca morto ne aveva una continua gelosia. Ha questo Stato diverse altre terre pressidiate, e sono Trino, Moncalvo, Alba, San Damiano, Ponzano e Diano, nelle quali vi sono fra tutte 200 soldati in circa.

Il Monferato ed il Stato di Mantoa fanno un buon e bel corpo, ma tagliato e separato nel mezo, poiché resta il Mantoano diviso dal Monferato per la interposizione del Stato di Milano. E questa separazione è di gran momento e rende una molto considerabile opposizione alle forze di questo prencipe, poiché conviene, per ii ordinali bisogni de’ suoi Stati, di tran siti, di gente e di condotte di vittuarie, decorrere a’ ministri spagnuoli, con li quali è necessitato il signor duca d’intendersi sempre bene. Deve anco per l’istessa causa portar sempre gran rispetto al re cattolico, né li interessi suoi permettono che faccia alcuna dechiarazione per la quale resti separato e alienato da lui. E, con tutto che il duca Vicenzo in molte sue azioni mostrasse animo inclinato e quasi parziale alla corona di Francia, ben si puoté comprendere quanto rispetto avesse al re di Spagna nelle trattazioni, seguite giá pochi anni sono, di condursi al servizio del serenissimo dominio, che si legono nella sua cancelleria secreta; poiché, quando fu toccato il punto di rinonziare l’ordine del Toson, che era un discostarsi da quel re, il signor duca tolse tempo di trattar questo negozio e