valori relativi delle paste d’oro e d’argento, la quale non può a meno d’influire nei rapporti delle monete. Dunque anche per questa ragione non sembra conveniente alcun dazio sopra l’introduzione ed estrazione delle paste d’oro e d’argento.
Osservo finalmente, riguardo alle paste di rame, che l’introduzione o estrazione clandestina delle medesime è più difficile, a cagione del maggior loro volume; che non si fondono mai monete di rame per gli usi fabbrili; che non si richiede nella monetazione che serbinsi i rapporti tra il rame e l’argento con l’ultima precisione, come mostrerò in appresso; che la copia di rame che serve alle arti, è assai maggiore di quella che s’impiega nelle monete; che pochissimo conto fassi delle monete di rame nel commercio esterno, quando non siano alterate di troppo. Per tutte queste cagioni pare che siavi poco male ad assoggettare il rame in pasta alle comuni leggi dei dazi mercimoniali. Pure quando non fossero questi dazj un articolo molto importante, e quando non sianvi forti ragioni a sostenerlo, che io non saprei prevedere, parmi che la semplicità del sistema monetario, la libertà del commercio; e specialmente delle monete, meglio s’ottenga coll’esimere anche il rame da ogni dazio d’introduzione o d’uscita. Saran sempre me-