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vi hanno profitto. Ma da ciò ben si comprende quanto vana sia e pregiudizievole la legge che vieta di fonder monete. La conseguenza naturale di questa legge, quando pure si potesse farla osservare, sarà ch’esciranno dallo Stato le monete, di cui è vietata la fusione, e insieme tutte quelle arti di gallonieri, di battitori e tiratori d’oro o d’argento, e d’orefici ancora, ogni qualvolta abbisognino monete per materia a tali artisti. I motivi che hanno determinato coloro che hanno progettato simili leggi, credo che non siano stati diversi da quelli per cui si è proibita l’estrazione delle monete, ed avendo di ciò abbastanza ragionato nel Capo antecedente, sarebbe superflua cosa replicar qui gli argomenti che mostrano l’insussistenza di tali motivi. Nel secolo in cui viviamo mi credo dispensato dal confutare la vana opinione di coloro, che pensavano essere ingiuriosa cosa al Principe il mettere nel crucciuolo la sua effigie.




CAP.