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gato alcun privato ad accettarle in soddisfazione del suo credito, è necessaria conseguenza, che nel corso comune della Piazza si scemi considerabilmente il valore delle medesime, finchè non siano apprezzate, che al valor del metallo o poco più, e potrebbero allora cavarne profitto le Zecche e gli artefici, prevalendosi per la fusione di queste monete a preferenza delle giuste, che spesse volte sono forzati a rifondere.


CAP. X.

Delle leggi, che vietano l’estrazione delle Monete.


N

Acquero queste leggi dalla scarsezza del danaro. Si è creduto che tale scarsezza provenisse dalla troppo facile uscita delle monete nazionali, e che si potesse restituir l’abbondanza col solo proibirne l’estrazione. Una tal legge tanto più sembrò opportuna, quanto erano migliori le monete nazionali. Era però facile osservare, che la sola bilancia del commercio è la cagione d’abbondanza o di scarsezza di denaro, perchè ove il commercio è attivo, forz’è, che si accresca sempre la quantità del danaro, e che scemi ove è passivo. La bontà delle monete non può mai essere alle


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