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cagionato da tutt’altro, che dalla libertà dell’introduzione. Essa introduzione anzi non si è mai potuta impedire, almeno ai confini, nemmeno colle più severe leggi, e colle più diligenti perquisizioni, e colle pene più gravi. È stato dimostrato in alcuni paesi coi saggi fatti da gente del mestiere, che le monete erose forestiere contengono più valore intrinseco, che le monete erose nazionali di un eguale valor numerario. Che discapito v’è dunque ad accettarle? e per qual cagione gli stranieri vorranno introdurle con loro perdita? Il discapito e il motivo della introduzione non è altro, che la sproporzione che trovasi fra le monete d’argento, e quelle di rame. Ove questa sproporzione è grave conviene allo straniero portare una moneta erosa, che benchè superiore alle erose di quella Nazione ove la porta, sia però inferiore alle nobili della medesima. Così s’introducono veramente molte cattive monete in una Nazione, la quale coll’oro e coll’argento compra una quantità di rame, che non corrisponde nei giusti rapporti dei valori, all’oro ed all’argento che ha speso. Ma questo male in fine non proviene da altra cagione, che dalla sproporzione tra le monete nobili e le erose. Questa dunque si dovrà togliere e non mai proibire inutilmente le monete erose straniere. Tolta, che


fosse