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avrà sofferto danno dall’accresciuto valore numerario delle monete. Ho già detto di sopra che i numerarj valori delle monete sono inclinati al crescere. Sarà tanto più forte questa inclinazione quando l’accrescimento porti una diminuzione della quantità reale dei tributi. Dunque una tariffa, che determini il valore numerario delle monete risparmierà all’Erario questo danno, il che sembra contrario alla tesi in fronte a questo capo stabilita.

Ma si osservi, che il danno dell’Erario in questa supposizione si deve meno attribuire alla libertà delle monete, che al cattivo regolamento dei tributi e degli stipendj. Non è egli più naturale e più giusto fissare gli stipendj e i tributi in monete effettive che in lire? Allora i cambiamenti dei valori numerarj non interessarebbero più nulla l’Erario del Principe. Dirà taluno, che certi tributi si riscuotono in picciolissime monete, e non si può a meno di fissare tante lire, tanti soldi, tanti denari per una tal porzione di terra, per una tale capitazione, una tale introduzione di merci, una tale consumazione ec. Rispondo, che adottandosi il sistema monetario, che proporrò in appresso svanirà questa difficoltà. Ma senza ricorrere a quello, può il Principe fissare un valore numerario alle monete che riceve pei tributi, e a quelle che dispensa


agli