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bisogno dei salariati, richiederanno la medesima quantità di monete che richiedevano prima, ossia dovrà crescere il numerario in proporzione, e per le spese, e pei salarj di necessità che dispensa il Principe. Tali sono principalmente quei delle truppe, i quali non possono soffrire quell’intrinseca diminuzione, che soffrono frequentemente (come ho mostrato nel Capo 4.) i giornalieri stipendj degli operaj. La ragione si è che trovano con difficoltà i Principi, onde compire le loro truppe, e i soldati mutano facilmente servizio, quando sperano un migliore stipendio. Pertanto non è sperabile, che soffrano la diminuzione dello stipendio cui erano avvezzi. E ciò per quanto riguarda quella porzione di stipendio, che loro dassi in denaro; mentre la maggior parte, che consiste in pane, vestito, armi ec. si vede evidentemente che tutta deve crescere, crescendo il valore numerario delle monete. Ora si sa che la spesa delle truppe è il più forte articolo delle Finanze. Dunque essendo nella detta supposizione scemata la quantità delle monete ch’entrano nell’Erario, e non essendo scemata la quantità delle monete ch’esce per le spese e pei salarj di necessità, ma quella solo che si distribuisce negli stipendj gratuiti capaci di qualche diminuzione, chiara cosa è, che l’Erario del Principe


avrà