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evidente di di un luigi per ogni marco. I luigi vecchj scadenti di peso (e l’erano quasi tutti) sono calcolati da Calonne a ll. 24. 12, e tutt’al più a ll. 24. 15. I possessori di questi luigi hanno dunque ricevuto per ciascun marco di luigi vecchj 30. , o tutt’al più 30. di luigi nuovi; onde hanno perduto sul marco nel cambio l’equivalente a luigi 1. , e fors’anche 1. .
Il lucro delle Finanze sembra evidente. L’oro ha costato alle medesime ll. 750 per ogni marco, e si è dato nei luigi nuovi per ll. 768. Sonovi adunque 18 lire di profitto per ogni marco. Deducendo le spese di fabbricazione, d’affinamento, di restituzione al giusto titolo per li luigi mancanti ec., le quali sono estimate da Calonne ll. 10, restano in netto ll. 8 per marco. Io non ho i dati per verificare tutti questi calcoli, ma ne ho quanti bastano per conoscerne l’illusione. È legge di necessità che la monetazione non dia alcun lucro a chi la fa, e nemmeno il compenso delle spese. Gli Imperatori Romani han dato oro monetato in cambio dell’oro in pasta ad egual titolo peso per peso, come ha provato Pompeo Neri. Narra nel libro quì annunziato il sig. D. P. che i primi