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del Pubblico, onde deve nascere subito il rialzamento del prezzo dell’oro e dell’argento.

Il Re nostro Vittorio Amedeo II nel 1695 osservò i disordini cagionati dalle monete inferiori sproporzionate alle nobili, e vi rimediò riducendole tutte d’un colpo ad un sesto meno del loro valore nominale. Non era nuovo questo rimedio, ma già stato adoperato cogli Editti 11 agosto 1642, 8 aprile 1646, 10 febbrajo 1671. Ma il preambolo dell’Editto dei 2 novembre 1695 fa vedere insieme e le cagioni che hanno prodotto l’alterazione delle monete inferiori, e quanta fosse la giustizia di quel gran Re, e quanto antica sia fra noi la perizia delle buone massime in materia di monetazione1.


  1. Darò quì a soddisfazione dei leggitori ricopiato fedelmente questo preambolo.
    “Le premurose contingenze della guerra avendoci posti in dovere d’appigliarci a quei mezzi che potevano recare più pronto soccorso alle nostre Finanze nelle urgenze non prevedute, che ci sono sovrastate, non abbiamo potuto non prevalerci del Signoraggio