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Portoghese vera di 1 a 14. , e quella di Francia essendo di 1 a 14. , quella di Spagna potrebbe presumersi di 1 a 15. In questa maniera si troverebbero, come è assai naturale, molto approssimate le proporzioni di Francia e d’Inghilterra.

Simile dovrebbe essere la proporzione d’Italia, se il massimo suo commercio si facesse colla Francia e coll’Inghilterra. Ma il porto di Genova ha un commercio immediato colla Spagna, quel di Venezia col Levante. Non sarebbe facile il determinare quale partecipazione abbia l’Italia nel commercio delle Indie orientali, nè quale influenza aver debba nelle proporzioni la quantità grande di zecchini che si van coniando in Firenze ed in Venezia, i quali portano l’oro necessariamente, a cagione della perfetta affinazione, ad un valore maggiore dell’altr’oro tutto. Pompeo Neri nell’anno 1751 nei congressi tenuti coi Ministri di Torino, quando trattavasi di combinare di concerto fra le Corti di Torino e di Milano, e forse altre Italiane ancora, una nuova monetazione, ha preteso che la proporzione non si dovesse stabilire minore di 1 a 15, e possono vedersi nel citato suo libro e nelle tavole annesse i calcoli, cui