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esempio, di 14 once d’argento per una d’oro, mancherebbe ai possessori dell’oro la concorrenza di moltissimi compratori, e sarebbero costretti ad accontentarsi del prezzo esibito dalle zecche. Ma un monopolio fra tutte le zecche è più chimerico che l’alleanza fra tutte le Nazioni, dell’Abbate di S. Pietro.

Ove una zecca sola, ancorchè cospicua, volesse per questo modo dar legge al prezzo dell’oro; se lo dasse più scarso del comune in commercio, non ne troverebbe pel suo bisogno, e crescerebbe il lavoro delle altre zecche in proporzione, cosicchè non mancherebbero compratori dell’oro; se lo esibisse maggiore, presto le mancherebbero i mezzi di sostenere una fabbrica così dispendiosa. Puossi adunque con tutta ragione conchiudere che i prezzi legali debbono corrispondere all’estimazione del commercio.

Non è scevra di grandi difficoltà la ricerca della proporzione vegliante in commercio tra il valore dell’oro, e quel dell’argento. Questa non può a meno d’essere varia in varj luoghi e in varj tempi. Poichè la rarità e il desiderio produce carezza, è assai naturale che nei paesi ove più abbonda l’oro, cambierassi con una